Voci Siciliane

CANNICI GIACOMO CANNICI GIACOMO Pubblicato il 31/07/2019
RABBIA E ORGOGLIO di Antonio Spica

RABBIA E ORGOGLIO di Antonio Spica

A 21 anni feci un concorso per entrare in Accademia Militare a Modena: mi ero messo in testa di diventare Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. Risultai idoneo e dopo un breve periodo trascorso in Accademia fra test e visite, mi “scartarono” per un centimetro ! Non potevo fare l’Ufficiale ma scegliere un altro Corpo: altezza minima richiesta mt. 1,71 .... Ci riprovai qualche anno dopo a entrare nell’Arma col concorso per Sottufficiale. Superai il concorso senza alcuna raccomandazione, e da lì a poco sarei partito. Erano gli anni bui in Sicilia, con chi indossava la Divisa costantemente nel mirino della criminalità, e i miei genitori iniziarono a mugugnare, a essere contrari alla mia scelta per paura. Ricordo le lacrime di mia mamma: “Sei il nostro unico figlio” mi diceva, ma ero irremovibile ! Un caro Amico e più grande di me, mi parlò più volte per farmi abbandonare la scelta, e dove non riuscirono i miei genitori, riuscì l’amico a convincermi e farmi desistere, ad abbandonare quel sogno! Seppi anni dopo dal mio Amico - tuttora lo è e non l’ho mai criticato, comprendendo il genuino intento - che furono mio Papà e mia Mamma, a chiedere all’Amico di provare a convincermi ad abbandonare ! Mi incazzai parecchio, ma con i miei genitori. Ieri, dopo aver seguito in tv i funerali del vice brigadiere ucciso, mio Papà mi ricorda quell’episodio e mi dice, con le lacrime agli occhi: “t’arricordi quannu vulivi fari u Carabbineri ? Menu mali ca l’amicu ti convinse ! Picchì cà testa chi hai tu, a st’ura tu nun fussi cà !” Non credo occorra traduzione su quanto detto da mio Padre, con mia Mamma che annuiva ! È esploso in me, subito, un sentimento di rabbia e orgoglio ! Ho digerito a malincuore da anni - molto a malincuore - quell’episodio ! Ma ieri ricordando il tutto, è esplosa in me la rabbia che silenziosamente ho tenuto dentro di me ! Allo stesso tempo ho avuto un attimo di orgoglio per quanto detto da mio Papà “ Cà testa chi hai tu ....” e qui gli ho manifestato il mio grazie, perché evidentemente mio padre mi conosce bene, ma si sa “Ogni Scarrafone è Bell’ ‘a Mamma Soja”. Beh, anche ieri però, la mia rabbia ha prevalso sull’orgoglio. La rabbia, nonostante tutto, per aver abbandonato quel sogno. Sogno tuttora ricorrente ! Antonio Spica ------------------ Ho conosciuto il caro Antonio negli anni 70, abitavamo nello stesso stabile, ragazzino con ancora i pantaloncini corti, semplice ma soprattutto educato, grazioso in tutti i suoi modi. Io, 10 anni in più, facevo l’arbitro di calcio e lui sempre attratto quando mi vedeva uscire con quella borsa nella quale all’interno era posta la divisa completa di arbitro della FIGC . Antonio mi guardava con gli occhi lucidi, mi chiedeva, dandomi del “Lei”, dove andavo ad arbitrare e il suo tenero sguardo si abbassava, si indirizzava verso quella “magica borsa” che conteneva quel sogno che per lui doveva trasformasi in realtà. Compresi benissimo che il carissimo Antonio desiderava indossare quella divisa e diventare arbitro di calcio. Iniziai a portarlo con me per assistere alle gare da me dirette, lui felicissimo di questa mia disponibilità e sempre con gli occhi ricchi di tenerezza mi seguiva con grande entusiasmo. Non gli sembrava l’ora che arrivasse quell’attesissima Domenica: “Gli chiesi: Vorresti diventare arbitro di calcio ? Magari...Sig.Giacomo...” e continuava a darmi del lei nonostante i miei ripetuti inviti a darmi del tu. Lo presentai ai delegati della sezione AIA di Palermo, iniziò a frequentare il corso arbitri e per Antonio si aprivano le porte del suo sogno che diventava realtà. Superato il corso con ottimi risultati, venne il giorno del suo debutto; “un figurino”, divisa impeccabile, entrava in campo per dirigere la sua prima gara: quanta emozione !!! Finalmente Antonio mi dava del tu, arbitrava anche le gare infrasettimanali e acquisiva giorno dopo giorno maggiore esperienza. Mi chiedeva sempre dei consigli ed io ero felicissimo di aiutarlo sempre nel migliore dei modi. Antonio diventa un bravo e ottimo Arbitro ! Che bello ! Oggi Antonio, vive in Emilia Romagna, è diventato un “Grande” in tutto, ha superato con audacia gli ostacoli che spesso la vita presenta; Uomo maturo, colto, intelligente ! Caro Antonio, sono emozionato nel ricordare i nostri momenti vissuti insieme, ti auguro sempre tutto il bene che la vita può donarti. Con tanto affetto, Giacomo. 31/07/2019

Alia - Viste 2696 - Commenti 0