Voci Siciliane

TICLI ENRICO TICLI ENRICO Pubblicato il 23/07/2019
Stiamo forgiando teste vuote

Stiamo forgiando teste vuote

Viviamo tempi davvero difficili. Siamo messi dinanzi ad un cambiamento al quale, forse, in tanti non eravamo preparati. Quello che un tempo era la normalità adesso sembra essere diventato assurdo ed incomprensibile. E’ cambiato il modo di essere famiglia, è cambiato il modo di essere bambini ed è cambiato il modo di confrontarsi con gli altri tanto per i giovani quanto per gli adulti. Si vive con lo stile di vita imposto dai social e si vive in funzione ed in dipendenza degli stessi. Giovani e meno giovani totalmente presi dalla rete con la testa sempre china sopra lo smartphone con lo sguardo interessato e divertito mentre la giostra del mondo gira ed il tempo passa inesorabile. Siamo tutti vittime di questo sistema, nessuno escluso. C’è poco da meravigliarsi se in alcune città, più evolute, hanno installato delle protezioni sui lampioni per attenuare le capocciate dei cittadini distratti dallo smartphone! Siamo arrivati al punto in cui si dà più importanza al condividere che al vivere…la foto di rito con i finti sorrisi (selfie)…le feste in pompa magna…l’apparire ad ogni costo per “mostrarsi” in rete. A farne maggiormente le spese, in tutto questo mondo “strano”, sono i bambini ed i giovani ai quali gli adulti non sono spesso capaci di dare giusti indirizzi e doverose limitazioni nell’uso di queste tecnologie. Molti, giovani e meno giovani, dal canto loro, provano a realizzarsi sfruttando le opportunità della rete con un unico obiettivo… diventare popolari. Chi inventa gruppi, chi realizza video dai contenuti molto discutibili, chi crea notizie false, chi segue la nuova “professione” del Youtuber sulla scia di pionieri che hanno fatto la loro fortuna in questo video-universo semplicemente giocando ai videogames, altri inventandosi di tutto e di più pur di riuscire ad attirare LIKE ed essere seguiti da quante più persone possibili…la maggior parte bambini. E’ chiaro che non tutti seguono queste vie…ma ahimè queste sono quelle più seguite dagli utenti della rete… che bello, ad esempio, il video in cui fanno uno scherzo ad un amico…agli utenti piace ed allora sotto…naturalmente hai più clic se lo scherzo è più pesante…sino ad arrivare, troppo spesso, all’assurdo pur di piacere alla rete!! I numeri sono da capogiro…individui, spesso giovanissimi, che nel corso di qualche anno hanno acquistato una visibilità impressionante…milioni di iscritti ai loro canali e decine di migliaia di euro al mese di guadagni. Dicevo, le vere vittime di tutto questo sono principalmente i bambini, fortemente attratti da questo mondo-parallelo stracolmo di intrattenitori. Gli argomenti spesso sono da far cadere le braccia…idiozie, storie senza alcun senso con la scenografia di videogames popolari oggi uno domani un altro in un loop infinito di futilità e spesso, come dicevo, idiozie (che tra parentesi sembrano essere le più cliccate in rete!!) Vittime di questo mondo-parallelo sono pure i giovani che, come dicevo, sulla scia dei pionieri di questo nuovo modo di intrattenere gli internauti, cercano di imitare i loro idoli nella speranza di riuscire ad ottenere la medesima visibilità ed i medesimi guadagni. Alcuni chiaramente riescono ma la realtà è quella di giovani chiusi in casa dinanzi ad un pc sognando la popolarità ed il successo tralasciando spesso gli studi, il lavoro e la più naturale delle esigenze di ogni uomo…il socializzare con gli altri! Che dire poi di noi adulti? E’ chiaro che i giovani ci osservano e seguono il nostro stile di vita. Mamma e papà sempre con il telefono in mano tra whatsapp e facebook ad imbottirsi spesso di informazioni inutili e banalità…è un continuo correre tra foto, messaggi e video, specialmente in occasione di festività, tutti uguali che l’uno inoltra all’altro anche qui in un loop infinito di temi identici e senza alcuna reale funzione se non quella di tenerci impegnati all’osservare ed intasarci il telefono; ed ancora, come un impegno quotidiano, l’invio di messaggi di auguri di buon compleanno che facebook “doverosamente” ci ricorda ogni giorno così da non trascuarare nessuno…lo scopo finale? La non comunicazione. Appare evidente ai miei occhi quanto la nostra società sia allo sbando quanto è futile riempire i nostri profili di bellissimi pensieri per poi, in questo mondo (quello reale), perderci tutti in un bicchier d’acqua, senza rendersi conto di quanto il nostro agire sia da traino negativo per gli altri…e quando gli altri sono le nuove generazioni significa che stiamo forgiando teste vuote che anziché cogliere le enormi opportunità che la rete può offrir loro, lasciamo che si perdano nei valori, nella morale e nella cultura. Bisogna tornare ad essere “famiglia” ed imporre ai propri figli un uso disciplinato di questo universo-parallelo dal quale si potrebbero trarre vere opportunità comunicative, di vera crescita interiore, di socializzazione e di scambio culturale a beneficio di noi stessi e di tutta la collettività. Fonte immagine copertina: http://www.bimbofree.it/

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